Storia dell’alluminio

Il museo STORIA DELL’ALLUMINIO NELLA FINESTRA

L’alluminio inizia a diffondersi in Italia intorno agli anni ’30, suscitando un grande interesse grazie al suo impatto moderno di materiale leggero e lucente. Inizialmente utilizzato nel settore industriale ed automobilistico, successivamente viene impiegato anche in edilizia. 

Mentre in Italia l’alluminio era soggetto alle prime sperimentazioni, in Europa con Le Corbusier, architetto, urbanista, pittore e designer svizzero, nasce la Fenêtre en longueur ovvero la finestratura a nastro in alluminio. Finestre dalle grandi dimensioni percorrono intere facciate e favoriscono una maggiore illuminazione degli interni. 

Intorno agli anni ’50 del Novecento l’alluminio fa il suo ingresso nelle abitazioni, grazie alle sue caratteristiche di snellezzaresistenza e longevità. 

A seguito della crisi energetica degli anni ’70 ed alla conseguente maggior richiesta di isolamento termico delle abitazioni, si diffonde velocemente la controfinestra, ovvero un secondo infisso installato sul filo esterno dell’edificio, al fine di migliorare l’isolamento termico del serramento in legno già presente.

Queste controfinestre venivano realizzate esclusivamente in alluminio anodizzato, al fine di ottenere la massima resistenza agli agenti atmosferici, favorendo così in Italia l’utilizzo di componenti in alluminio anodizzato per porte e finestre.

L’anodizzazione è un processo elettrochimico che applica una patina di ossido artificiale sulla lega metallica, aumentando notevolmente la resistenza verso gli attacchi chimici dovuti allo smog ed alle intemperie. Con tale tecnica si procedeva anche alla colorazione del profilo in alluminio, anche se, al tempo erano disponibili come colori solo il bronzo e l’argento.

Con la successiva diffusione della verniciatura a polvere e del metodo di sublimazione delle immagini, i risultati estetici diventarono più versatili. 

Nei primi anni ’80 l’infisso in alluminio prende il posto del serramento in legno o continua ad essere utilizzato come secondo infisso a protezione di quelli già installati. 

L’alluminio viene scelto per la bassa manutenzione richiesta, ma nonostante la sua versatilità, presenta il difetto, per il serramentismo, di essere un ottimo conduttore di calore e, quindi, di non garantire ottime prestazioni a livello di isolamento termico. 

L’assenza di interruzioni termiche tra esterno ed interno dei profili porta, inoltre, alla formazione di condensa sulla facciata interna dei serramenti.

Per compensare tali scarse prestazioni termiche, a metà degli anni ’80 si iniziano a produrre profili con un taglio termico, ovvero con la parte esterna del profilo separata da quella interna tramite un inserto plastico, favorendo così l’isolamento e riducendo la formazione di condensa. 

I continui miglioramenti tecnici hanno permesso la diffusione di sistemi misti come , il legno-alluminio, dove un profilo in alluminio viene applicato esternamente al serramento in legno, al fine di variare la resa estetica ed aumentare la vita del serramento stesso, l’alluminio-legno, la cui struttura in alluminio presenta una copertura in legno nel lato interno, per una resa estetica più naturale e con prestazioni di isolamento termico e acustico superiori e il pvc-alluminio con il pvc all’interno per conferire isolamento termico e acustico e l’alluminio all’esterno per una funzione estetica e di protezione contro agenti inquinanti.

Legato all’esigenza di migliorare le prestazioni funzionali dei propri serramenti, Agostini Group è stata una delle prime aziende ad introdurre la tecnologia dell’accoppiamento di legno e alluminio, creando un sistema di aggancio innovativo tra legno ed alluminio e, negli anni 2000, sostituendo l’alluminio stesso con l’esclusiva tecnologia Fibex Inside, ottenendo certificazioni internazionali.